DIARIO DEL 2011
Domenica 9 gennaio: Roma e l’Unità d’Italia: i simboli e la memoria.
Comandante Luigi ROSITO: l’Istituto del Risorgimento ed il Sacrario delle Bandiere.
Arch. Pierluigi LOTTI: il Vittoriano, da Mausoleo reale ad Altare della Patria.
In occasione del 150° dell’Unità d’Italia l’Alma Roma ha organizzato una serie di visite ai luoghi più significativi
nel rapporto della capitale con l’Italia unita. La visita odierna ha riguardato un luogo quanto mai emblematico della città, il
Vittoriano, nei suoi vari aspetti e nella sua evoluzione: custodia dei simboli e delle memorie, Mausoleo del Padre della Patria,
monumento celebrativo della riconquistata unità ed indipendenza, Altare del Milite Ignoto.
Sabato 22 gennaio: Dott.ssa Claudia TEMPESTA
Uno straordinario ritrovamento in Santa Sabina: l’icona murale del VII secolo.
La pittura altomedievale a Roma costituisce una civiltà di immagini giunta a noi solo in minima parte. Anche per
questo motivo il ritrovamento all’Aventino della grande icona murale di Santa Sabina, riemersa dopo secoli di oblio, ha
suscitato l’attenzione e l’interesse nel mondo dei beni culturali. L’autrice del restauro ha presentato per la prima volta la sua
scoperta ai Soci dell’Alma Roma.
Sabato 5 febbraio: Dott. Stefano GRASSO
Palazzo Koch, l’architettura della finanza.
Nei primi decenni di Roma Capitale via Nazionale costituiva il principale asse urbanistico della città: rappresentava il
collegamento tra il centro storico e la nuova “Porta della città”, la Stazione Termini, e formava anche la direttrice attorno alla
quale si organizzarono i simboli del potere: i ministeri, il Palazzo delle Esposizioni, la Banca d’Italia. Fu in quegli anni che il
grandioso palazzo neorinascimentale progettato da Gaetano Koch divenne la sede della Banca d’Italia, e fu in quegli anni che
l’Istituto divenne un riferimento essenziale nella politica economica italiana.
Sabato 19 febbraio: Dott.ssa Anna LOBIANCO, Direttore della Galleria Nazionale di Palazzo
Barberini.
Un Museo ritrovato: Palazzo Barberini e la Galleria Nazionale.
Dopo oltre mezzo secolo il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha potuto prendere pieno possesso di Palazzo
Barberini. La Galleria Nazionale ha così potuto ampliare gli spazi espositivi (da 650 a 2100 mq), aumentare il numero
delle opere esposte (da 120 a 300), corredarsi di nuovi servizi. Il restauro ha anche portato al ripristino di essenziali nodi
architettonici come il portico del Bernini e la scala a chiocciola del Borromini. L’illustrazione del “nuovo Palazzo Barberini” è
stata curata dalla stessa Direttrice della Galleria.
Domenica 6 marzo: Prof. Riccardo Massimiliano DE PAOLI
La Roma degli Imperatori: Marco Aurelio e la sua Colonna onoraria.
Uomo colto, amante delle lettere e delle scienze, soprannominato “imperatore filosofo”, si trovò a fronteggiare i primi duri
attacchi ai confini orientali e settentrionali dell’impero. A Roma è ricordato da due tra i più suggestivi monumenti cittadini: la
colonna che racconta i suoi trionfi e la statua equestre capitolina che lo celebra come pacificatore.
Domenica 20 marzo: Dott.ssa Elena LONGO
Roma Communis Patria. S. Maria dell’Anima e la comunità tedesca a Roma.
Nel XIV secolo venne creato a Roma un primo ospizio per i pellegrini della nazione tedesca, un concetto all’epoca più
ampio, che comprendeva anche fiamminghi ed olandesi. All’ospizio era annessa una cappella che nel XV secolo viene ampliata
in forme gotiche, alquanto esotiche per la Roma del tempo ma che fornivano una connotazione familiare alla “casa” della
nazione germanica. La struttura gotica è tuttora leggibile pur nelle trasformazioni successive. Altrettanto suggestive le memorie e
le opere d’arte, italiane e fiamminghe, che dal XV secolo a oggi ne hanno arricchito l’interno.
Sabato 9 aprile: Dott. Michele DI SIVO
Caravaggio a Roma. Una vita dal vero.
Gli anni romani sono per Caravaggio il momento di massima intensità artistica e esistenziale. In una mostra, allestita
nella Sala Alessandrina dell’Archivio di Stato di Roma, questo periodo è stato ricostruito attraverso grandi capolavori,
documenti originali, testimonianze inedite; ne è risultato un continuo gioco di rimandi e suggestioni che ha portato alla luce
i fatti salienti della sua vicenda umana ed artistica ed aspetti finora sconosciuti dell’ambiente intellettuale e culturale da
lui frequentato. Tale contesto, fondamentale per il maestro e per tutta l’arte dell’occidente, ci è stato illustrato dallo stesso
funzionario dell’Archivio di Stato che ha curato la mostra.
Sabato 30 aprile: Dott.ssa Angela NEGRO, Direttore della Galleria Nazionale di Palazzo Corsini.
Invito a Palazzo Corsini. Abiti e ventagli del Settecento
Palazzo Corsini con la Galleria Nazionale d’Arte Antica costituisce un unicum nel panorama culturale romano:
un’architettura ed una collezione d’arte nata nel ‘700, ultima espressione dei palazzi “pontifici” romani e omogenea
testimonianza del committente, che è giunta inalterata fino a noi. Un complesso che però è spesso trascurato nel suo splendido
isolamento. Angela Negro, Direttore della Galleria Nazionale d’Arte Antica, ne promuove il rilancio con questa mostra
che ha esposto opere, finora nei depositi, che sono un’importante testimonianza della cultura materiale e del raffinato gusto di
un’epoca.
Domenica 15 maggio: Dott. Andrea COLETTA
Il segno degli Dei nell’antica Roma: Vesta e la Casa delle Vestali.
Il culto di Vesta è uno dei più antichi e significativi nella religione romana. La sacralità del focolare, ovvero della
famiglia, ha una simbologia che dall’età arcaica si perpetua fino all’età imperiale. Sin dai tempi di Numa Pompilio le
Vestali sono le sacerdotesse del culto; ancora oggi, nel linguaggio corrente, il termine “vestale” sta ad indicare la custode di una
tradizione. A Roma. dopo vent’anni di restauri, è stata riaperta al Foro Romano la Casa delle Vestali; l’avvenimento è stato
giustamente definita un “tesoro ritrovato”.
Domenica 29 maggio: Prof. Riccardo M. DE PAOLI
La Roma degli Imperatori: Settimio Severo e l’Arco degli Argentari.
Con la morte di Marco Aurelio si fanno più visibili i segnali di crisi; è un periodo travagliato, sia ai confini che nel cuore
stesso dell’impero romano. Dopo Commodo, Elvio Pertinace e Didio Giuliano con Settimio Severo Roma riafferma la sua
presenza. In città la dinastia dei Severi è ricordata anche da un curioso monumento posto in un luogo pieno di fascino, come il
Velabro.
Domenica 5 giugno: Arch. Pierluigi LOTTI
Un caffè lungo 250 anni. Il Caffè Greco.
Spazio di ristoro e di divertimento? Anche, ma in realtà cenacolo di artisti ed intellettuali, custodia di opere d’arte,
vetrina di mondanità, un luogo di incontro internazionale che ha celebrato nel 2011 i suoi primi 250 anni. L’Alma Roma
quest’oggi non solo ha condotto Soci ed amici alla visita di un museo del tutto particolare, ma li ha anche invitati ad una
chiacchierata su e in un caffè storico.
Sabato 11 giugno: Dott.ssa Simona ANTELLINI
Il tesoro del banchiere: la Cappella Chigi in S. Maria del Popolo
Nella chiesa di S. Maria del Popolo, già ricca di capolavori, il banchiere Agostino Chigi il “Magnifico” riesce a
raccogliere opere di Raffaello, Francesco Salviati, Sebastiano del Piombo, Lorenzetto, Bernini. Una cappella che diviene anche
la sua tomba, quasi che il banchiere volesse tenere per sempre accanto a sé il suo tesoro. La cappella, recentemente restaurata, ci
è stata illustrata dalla stessa storica dell’arte che ne ha curato il recupero.
Sabato 25 giugno: Dott.ssa Elena LONGO
Roma communis patria: S. Stanislao dei Polacchi e la comunità polacca a Roma.
L’unico inno nazionale che cita l’Italia è quello polacco, quasi a testimoniare le analogie ed una secolare vicinanza tra
le due nazioni. È una fratellanza che si è rinnovata col pontificato di Giovanni Paolo II e che a Roma inizia almeno nel 1580
quando il cardinale Stanislao Osio realizza il primo ospizio ed ospedale per i pellegrini polacchi. Il ciclo Roma Communis
Patria sulle Chiese nazionali a Roma ci ha condotto oggi in via delle Botteghe Oscure, in un luogo testimone di questa lunga
vicenda.
Domenica 2 ottobre: Arch. Pierluigi LOTTI
Roma e l’Unità d’Italia: “Villa Gloria” e la conquista della capitale.
Il ruolo di Roma come capitale d’Italia fu più un’imposizione esterna che una scelta interiore; i luoghi emblematici
di questa vicenda sono tutti legati a fatti di sangue, spesso infruttuosi seppur gloriosi: il Gianicolo e la Repubblica Romana,
Mentana, Porta Pia e la fine del potere temporale. Meno noto, ma più affascinante per il suo romanticismo velleitario, l’episodio
di Villa Glori dove il carattere simbolico dell’impresa supera di molto l’importanza strategica dell’evento. Non a caso Carducci
parlò di una “Villa Gloria”.
Domenica 16 ottobre: Prof. Riccardo Massimiliano DE PAOLI
La Roma degli Imperatori: Aureliano e la Porta Ostiense.
Dopo la dinastia dei Severi, in poco più di trent’anni, si succedono 14 imperatori. Personalità secondarie che governano
a volte per pochi mesi o addirittura contemporaneamente. È un periodo che, non a caso, è definito dell’anarchia militare. Non
mancano gli avvenimenti storici di rilievo: il Millenario di Roma, l’inizio delle persecuzioni sui cristiani, i barbari che premono
alle frontiere. L’impero romano, grazie alla sua solida struttura, è ancora in piedi ma la crisi economica e politica ne dimostra
la debolezza. L’imperatore Aureliano è costretto a continue guerre di confine ma, soprattutto, deve dotare la città, nove secoli
dopo la cinta serviana, di nuove mura. La Porta Ostiense, poi Porta S. Paolo, può considerarsi emblematica dell’architettura
militare e dell’emergenza politica di quel momento.
Mercoledì 19 ottobre: Arch. Pierluigi LOTTI
La “seconda casa” di Papa Pio IV. Palazzo Borromeo.
Pio IV è noto per la sua residenza in Vaticano: la “Casina di Pio IV”. In realtà questo pontefice ha legato il suo
nome anche ad un’altra residenza extraurbana: la “Palazzina di Pio IV” sulla Flaminia. L’edificio fu regalato al nipote
San Carlo Borromeo; la proprietà passò quindi ai Colonna ed ai Balestra. Restaurato nel 1920 dall’antiquario Jandolo, è
oggi meglio conosciuto come Palazzo Borromeo ed è sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. Rinnoviamo i nostri
ringraziamenti a Sua Eccellenza l’Ambasciatore Francesco Maria Greco per aver gentilmente concesso alla nostra Associazione
l’autorizzazione per la visita odierna.
Domenica 30 ottobre: Dott. Andrea COLETTA
Il segno degli Dei nell’antica Roma: Il Tempio di Marte Ultore e il Foro di Augusto.
Il dio Marte accompagna sin dalle origini la storia di Roma. È il Marte Padre di tutto il popolo romano, in quanto
padre mitologico di Romolo e Remo. È il Marte Gradivo, invocato dal più potente esercito dell’epoca: l’esercito romano. È il
Marte Ultore, il “vendicatore” della morte di Cesare che, grazie alla politica di Augusto, diventa anche “padre” dell’Impero
Romano.
Sabato 12 novembre: Arch. Pierluigi LOTTI
Un’architettura per il libro. Uno strumento per l’apostolato. La Biblioteca Vallicelliana.
Il Palazzo dei Filippini è la prima opera del Borromini ed il suo genio creativo può pienamente esprimersi nei suoi
vari componenti: l’Oratorio, lo scalone, i cortili, la sala ovale, la Biblioteca Vallicelliana. Nucleo della visita è stato appunto
il salone borrominiano della Biblioteca nel quale l’architetto, oltre allo spazio architettonico, progetta anche arredi lignei e
finiture e realizza in definitiva “un’architettura per il libro”. La Biblioteca Vallicellina, fondata nel 1581 e specializzata nella
storia di Roma e della Chiesa, può vantare preziosi documenti che datano sin dal VII secolo ed il notevole le primato di essere
la più antica biblioteca romana aperta al pubblico. La Biblioteca con il sottostante Oratorio sono i due strumenti essenziali
dell’apostolato dei Filippini; grazie a Borromini diventano un nodo fondamentale della grande “Roma Barocca”.
Sabato 3 dicembre.- Dott.ssa Claudia TEMPESTA
L’apparato decorativo della chiesa dei Ss. Cosma e Damiano.
La chiesa dei Ss. Cosma e Damiano ha una vicenda storica comune a tanti monumenti romani: un edificio classico,
ovvero un’aula del Foro della Pace, che diviene una Basilica nel 527 con papa Felice IV, rinnovata e trasformata da una veste
barocca nel 1632. Una storia emblematica, e apparentemente già vista, che viene riscritta dai recenti restauri. Una storia che ci
è stata narrata dalla stessa funzionaria curatrice dei restauri che hanno portato ad una riscoperta del monumento.
Domenica 18 dicembre.- Prof.ssa Sabina MANIELLO
Francesco Nappi e Ulisse Giocchi in S. Maria della Consolazione.
Una preziosa ricerca d’archivio della nostra Socia Onoraria, la Prof.ssa Sabina Maniello, ha permesso il riemergere
di nuove testimonianze relative alla decorazione della cappella dell’ “Università dei Garzoni degli Osti” in S. Maria della
Consolazione. Lo studio, che grazie a documenti inediti ha portato all’individuazione degli artisti e delle fasi di lavorazione,
è stato recentemente pubblicato nel nostro Bollettino d’Informazioni (2010, anno LI) ed oggi è stato presentato ai Soci dalla
stessa ricercatrice.
DIARIO DEL 2012
Sabato 14 gennaio: Dott. Ludovico AUGELLO
Castello S. Angelo. Una fortezza per l’arte.
Castel S. Angelo è probabilmente il monumento più noto e meno conosciuto di Roma. Il nome rievoca: imperatori, papi,
artisti. Personaggi famosi o mitici come Adriano, Aureliano, Gregorio Magno, Cola di Rienzo, Clemente VII, Benvenuto
Cellini, Giordano Bruno, Cagliostro, Tosca. In realtà il Castello è anche Il “Museo Nazionale di Castel S. Angelo”, ovvero
un contenitore di opere d’arte di altissimo valore, anche se per lo più ignorate. Un Museo d’Arte che, tra l’altro, può vantare il
primato della massima sicurezza!
Sabato 21 gennaio: Prof. Marco GUARDO, Direttore della Biblioteca Corsiniana
La Biblioteca Corsiniana, un “tesoro” di Palazzo Corsini, e la mostra “Quintino Sella Linceo”.
Palazzo Corsini, per la sua concentrazione di storia, arte e cultura, costituisce una rarità non solo nel panorama
culturale romano ma anche europeo. Una rilevante architettura ed una preziosa collezione d’arte; ma anche prestigiose
istituzioni culturali come l’Accademia Nazionale dei Lincei, la Biblioteca dell’Accademia, la Fondazione Caetani e la
Biblioteca Corsiniana. Dopo la visita nell’aprile scorso alla Galleria Nazionale, condotta dalla Direttrice Dott.ssa Angela
Negro, quest’oggi è stato il Direttore della Corsiniana a condurci alla “scoperta di un tesoro” costituito da incunaboli,
manoscritti e autografi. Per l’occasione ha illustrato anche la mostra che lui stesso ha curato. La mostra, inaugurata dal
Presidente Napolitano, era dedicata ad un noto politico che con una severa manovra finanziaria si è occupato del pareggio del
Bilancio. L’uomo politico era Quintino Sella: è curioso come nella storia d’Italia si ripetano alcuni avvenimenti!
Domenica 19 febbraio: Dott. Andrea COLETTA
Il segno degli Dei nell’antica Roma. Marte e l’arte della guerra nel mondo romano.
Il culto degli Dei nell’antica Roma riprende da una parte le divinità del mondo greco, dall’altra conserva antichi culti
autoctoni. Altra sua caratteristica il fatto che l’aspetto religioso, più che rivolto ad una spiritualità ultraterrena, così come
avviene nel nostro mondo, abbia sempre profondi legami con la realtà politica e sociale quotidiana. Quanto mai significativa
la presenza di Marte nella storia romana: guerre puniche, guerre galliche, guerre sociali, guerre civili; bastano poche parole (il
gladio, i rostri, le coorti, le legioni, il castrum, i trionfi) e tutto un mondo ritorna alla mente. In tal senso il Museo della Civiltà
Romana, che oggi abbiamo visitato col Dott. Coletta, riesce a dare un quadro completo di una cultura che ancora oggi riveste un
grande fascino.
Domenica 4 marzo: Dott.ssa Nicoletta BERNACCHIO
Palazzo Spada: diplomazia, teologia neoplatonica, allegoria, collezionismo.
Il costruttore del palazzo, il cardinale Girolamo Capodiferro, Nunzio apostolico in Francia, riveste alla metà del ‘500
un ruolo di primo piano nei rapporti politici tra Giulio III ed Enrico II; non a caso i due monarchi vengono ritratti all’interno
del palazzo ed i loro emblemi compaiono sulla facciata. Più complessa ed ermetica è la decorazione dei prospetti: un apparato
iconografico che è stato definito una “speculazione neoplatonica fondata su testi sacri e su elucubrazioni di umanisti del più puro
Rinascimento”. Quando nel 1632 un altro cardinale, Bernardino Spada, acquistò il palazzo questo trattato allegorico sugli
esterni dovette sembrargli particolarmente confacente ai suoi interessi scientifici ed artistici testimoniati dalla meridiana, dalla
prospettiva e soprattutto dalla sua raffinata collezione d’opere d’arte.
Domenica 18 marzo: Prof.ssa Sabina MANIELLO
Santa Maria della Concezione. Polvere, cenere e niente
La chiesa di S. Maria della Concezione è una tipica espressione della spiritualità dell’ordine dei Cappuccini. Una
località, all’epoca, solitaria e quasi campestre; un’architettura austera e tradizionale; un interno ad una navata spoglio ed
elementare. Una chiesa non ancora coinvolta dall’esuberanza barocca. Eppure le cappelle contengono una serie di pitture dei
maestri dei primi decenni del Seicento: Guido Reni, Gherardo delle Notti, Lanfranco, Domenichino, Andrea Sacchi, Girolamo
Muziano, Pietro da Cortona, Caravaggio. Una sequenza di opere d’arte che è difficile trovare raccolte anche in un museo.
Un tesoro prezioso ed inaspettato all’interno di un contenitore tanto semplice ed umile. Anche il sepolcro del suo promotore è
espressione di questa austerità: era Antonio Barberini, Cardinale e fratello del grande Pontefice Urbano VIII; la sua tomba è
una semplice pietra terragna con le parole: Hic iacet pulvis, cinis et nihil, qui vi sono solo polvere, cenere e nulla
Domenica 25 marzo: Arch. Pierluigi LOTTI
Palazzo Massimo alle Terme. Una nuova casa per antichi abitanti.
Quando nel 1789 i Massimo acquistarono la villa Peretti Montalto questa costituiva la gemma del sistema di ville che
coronavano il colle Esquilino. Solo pochi decenni dopo la Stazione ferroviaria dello Stato Pontificio ed i palazzi della Roma
umbertina determinano la scomparsa quasi totale delle ville. Nel 1873 l’ultimo erede, il principe Massimiliano Massimo
dell’ordine dei Gesuiti, decide di abbattere l’edificio e di trasformarlo in istituto scolastico. Nel 1995, dopo lunghi restauri, il
palazzo è stato riaperto ed assegnato al Museo Nazionale Romano. Curiosamente con la nuova destinazione hanno trovato
una sede anche antichi “abitanti della zona”: il Discobolo Lancellotti, il Pugilatore in riposo del teatro Costanzi, la Niobide
degli Horti Sallustiani…
Domenica 15 aprile: Dott.ssa Alessandra MILELLA
“Alti e bassi” della Chiesa dei Ss. Quirico e Giulitta.
“Resti archeologici di grande interesse sono venuti alla luce in seguito ad un impressionante sinistro … alla fine della
Messa di una domenica del novembre scorso, sotto il peso dei fedeli che uscivano, una parte del pavimento della chiesa sprofondò
per un paio di metri aprendo una falla di considerevoli dimensioni…”; così riporta in cronaca “Il Messaggero” il 22 settembre
1954. Ed è solo una delle tante vicende che da 15 secoli hanno più volte travagliato un edificio costruito, abbandonato, ruotato,
rialzato, decorato, restaurato, consolidato …
Mercoledì 18 aprile: Prof. Emanuele GATTI
Riflessioni di un archeologo. Proposte per una nuova interpretazione nella pianificazione di Roma
Antica.
Nell’ambito della Settimana della Cultura il Prof. Emanuele Gatti, Socio Onorario dell’Alma Roma e già
Sovrintendente Vicario alla Sovrintendenza Archeologica di Roma, ha esposto nella Sala Conferenze di Palazzo Massimo
alle Terme le sue ultime ricerche di Topografia Romana: un interessante studio relativo alla dislocazione sul territorio degli
insediamenti storici.
Sabato 28 aprile: Dott.ssa Stefania FOGAGNOLO
Fanciulle “pericolose” su una strada romana. I ritrovamenti archeologici nei sotterranei del
Conservatorio di S. Pasquale Baylon.
Che un edificio a Roma sia costruito su preesistenze non è una rarità. È però una notizia che ancor oggi siano possibili
tali rinvenimenti come nel caso degli scavi effettuati in Trastevere nei sotterranei del Collegio Ecclesiastico Internazionale Sedes
Sapientiae che hanno portato in luce alcuni ambienti pertinenti ad edifici ad un antico tracciato romano. È anche curioso
che l’edificio sia stato in passato il Conservatorio di San Pasquale Baylon, il protettore “delle zitelle” citato dal Vasi come
“Conservatorio delle Fanciulle pericolose”, ovvero “povere fanciulle tratte dai pericoli del secolo, acciò siano in esso istruite nelle
cristiane virtù”. I recenti scavi diretti dal Prof. Moccheggiani sono stati illustrati dall’archeologa che ha partecipato ai lavori,
Dottoressa Stefania Fogagnolo.
Domenica 13 maggio: Prof. Riccardo M. DE PAOLI
La Roma degli Imperatori. Diocleziano e le più grandiose Terme di Roma.
Dopo decenni di lotte e disordini l’Impero è in crisi: i confini travolti dai barbari, le campagne abbandonate, il commercio
in crisi. Nei vent’anni del suo governo Diocleziano riesce nel suo doppio impegno: riprendere i confini dell’Impero e riportare
l’ordine e la legalità all’interno. Non un ritorno al passato, perché ormai un mondo di uomini, idee e istituzioni è finito, ma
un nuovo ordinamento che riuscirà a dare ancora una lunga vita all’Impero e lasciarvi il segno di Roma. In città il simbolo più
grandioso di questa civiltà sono state le sue Terme.
Domenica 27 maggio: Dott. Andrea COLETTA
Il segno degli Dei nell’antica Roma. Ercole e il suo mito nell’area del Foro Boario.
Figlio di Zeus e di Alcmena Eracle fu più esattamente un semidio. Simbolo dell’uomo in lotta con le forze della
natura, fu particolarmente venerato dai Romani con il nome di Ercole. Come ricorda Coarelli la sua lotta “con il gigante Caco
costituisce in un certo modo una versione leggendaria delle difficoltà che incontrarono i primi viaggiatori e mercanti greci nei
loro rapporti con le popolazioni indigene”. La lotta tra i due si svolse tra il Tevere e l’Aventino e ne rimase il ricordo nell’Ara
Maxima Herculis e nel Tempio di Hercules Victor, chiamato poi erroneamente Tempio di Vesta.
Sabato 9 giugno: Dott.ssa Nicoletta BERNACCHIO
Il Palazzo e la Galleria Colonna. Un arco di Trionfo.
Quando Carlo Fontana scolpì la Quadriga sulla sommità del Vittoriano, ebbe come modella Vittoria Colonna,
Duchessa di Sermoneta. Fu in quell’occasione che venne pronunciata la frase: “Colonna? Non è un nome, è un arco di trionfo”.
È questa forse la migliore definizione data ad una famiglia la cui storia, fin dal Medioevo, è intimamente connessa con Roma.
Allo stesso modo la loro residenza risulta strettamente collegata con l’evoluzione della città: fortificazione nel X secolo, residenza
cardinalizia nel XV, palazzo patrizio nel XVII-XVIII. Mirabile anche per le sue collezioni d’arte: come disse Lavagnino
“di un fasto più che principesco: regale!”.
Venerdì 22 giugno: Arch. Pierluigi LOTTI
Roma: femminile singolare. Gemma Hartmann e Roma.
L’Istituto Nazionale per la Grafica ha dedicato un omaggio ad un’artista particolarmente attiva nel campo della
pittura e della grafica: Gemma Hartmann. Nata a Copenhagen, si è diplomata all’Accademia delle Belle Arti di Roma. Ha
tenuto numerose mostre personali e collettive e le sue opere figurano in collezioni italiane ed estere, presso la sede della Banca di
Roma ed il Caffè Greco. Particolarmente significativo il suo legame con Roma, scenario della sua esistenza e soggetto della sua
arte, testimoniato dalla lunga collaborazione alla Strenna dei Romanisti. La Calcografia Nazionale ha organizzato, nella
prestigiosa Sala Dante di Palazzo Poli, una mostra delle sua opera dedicata a Roma: “Gemma Hartmann, La mia Roma”.
Domenica 7 ottobre: Arch. Pierluigi LOTTI
Roma Sparita: dalla Villa Palombara a Piazza Vittorio Emanuele II.
La Villa Palombara, ovvero Piazza Vittorio, costituisce quasi una sintesi della vicenda urbanistica di Roma Capitale
durante gli ultimi due secoli: dai “Trofei di Mario”, alla edificazione della Roma Umbertina, all’attuale “China Town”. Una
storia di degrado ma anche di grande vitalità: una realtà così multiculturale Roma l’aveva conosciuta solo in epoca classica.
Sabato 13 ottobre: Dott.ssa Stefania FOGAGNOLO
La villa di Capo Bove: uso, abuso e riuso dei beni archeologici
La Via Appia Antica, per secoli indagata da scrittori, pittori e studiosi, sembrerebbe non avere più molto da dire.
Eppure vi è un monumento, che solo da poco si è reso visibile, la cui vicenda è emblematica della cattiva e della buona gestione
del nostro patrimonio culturale. Si tratta di una villa romana, divenuta nei secoli con la sua vigna il vecchio “Casale di Capo di
Bove”, che nel 1945 è trasformata in una lussuosa residenza con piscina. Ne seguì una lunga battaglia in difesa dell’ambiente
storico-artistico dettata dalla coscienza civile che ha caratterizzato gli ultimi decenni. Finalmente l’esproprio da parte dello
Stato Italiano nel 2002 ed un mirabile restauro non a caso dedicato all’alfiere di queste battaglie: Antonio Cederna.
Domenica 28 ottobre: Prof. Riccardo M. DE PAOLI
La Roma degli Imperatori. Costantino e il suo Arco Trionfale.
In questo stesso giorno 28 ottobre, ma 1700 anni orsono, una battaglia come tante, destinata a risolvere una contesa
all’interno dell’Impero Romano, segnò l’inizio di un “impero universale”, un impero spirituale che si sovrappose, fino a
sostituirlo, all’impero politico di Roma. La vicenda politica di Costantino Imperatore viene mirabilmente narrata per immagini
nel suo arco trionfale.
Sabato 10 novembre: A cura dell’Accademia di Francia a Roma
I giardini di Villa Medici e l’alienazione del Cardinale.
Un carattere essenziale dell’arte del Manierismo, come osservava un critico, è la contemporanea presenza nell’opera d’arte
di opposte categorie: natura e artificio, ordine e disordine, semplice e complesso. Ne deriva un carattere di ambiguità che ha fatto
parlare di alienazione del manierismo. Ne è un tipico esempio la villa del Cardinale Ricci passata poi ai Medici. Una facciata
verso la città essenziale e spoglia, una facciata sul giardino complessa e iperdecorata. Giardini che presentano la razionalità
geometrica nel taglio delle aiuole e l’emozione estetica data dai marmi antichi e dagli scorci panoramici. Austerità e fasto,
ragione e pathos, pubbliche virtù e piaceri privati nel mondo del cardinale Ferdinando de’ Medici.
Sabato 17 novembre: Arch. Dario DEL BUFALO
Incanto della Campagna Romana. Il castello della Cecchignola.
Un casale fortificato con torre del XII secolo ed una cinta di mura in comunicazione visiva con le altre torri della
campagna romana. Una storia travagliata testimoniata da murature che vedono sovrapporsi antichi basoli, scaglie di tufo e
selce, poi tufelli, marmi di riuso, infine i mattoni del 1891 per la cisterna Torlonia. Una documentazione che va da una Bolla
di Onorio III del 1217 ai ricordi di D’Annunzio: “Dove sarà il primo appuntamento? Alla Cecchignola? Quando il tempo è
bello, quella campagna morta e muta si copre d’un’immensa dolcezza e assume un colorito mirabile…”. Un meritorio restauro
ne ha fatto la sede dell’Università dei Marmorari di Roma.
Domenica 25 novembre: Dott. Andrea COLETTA
Roma caput mundi. Una città tra dominio e integrazione.
“Urbem fecisti quod prius orbis erat”: hai fatto del mondo una città. Il celebre verso di Rutilio Namaziano è quello che
esprime nel modo migliore, con la classica forza e sintesi del latino, l’intento programmatico della mostra “Roma caput mundi”
che viene riportato nel comunicato stampa della Soprintendenza di Roma: rappresentare la vicenda politica e culturale della città
“dalle origini di Roma alla conquista dell’Italia e delle province; gli influssi culturali e religiosi; schiavitù e melting-pot etnico”.
Sabato 1 dicembre: Prof.ssa Laura GIGLI
San Pietro in Montorio. Il doppio panorama del Gianicolo
Dal Gianicolo, ricorda D’Annunzio si può ammirare un magnifico panorama, una Roma “immensa, augusta, radiosa,
irta di campanili, di colonne e di obelischi, incoronata di cupole e di rotonde, nettamente intagliata, come un’acropoli, nel
pieno azzurro”. Sul Gianicolo si può altresì godere uno splendido panorama sull’arte: Baccio Pontelli, Bregno, Sebastiano del
Piombo, Nicolò Pomarancio, Baldassarre Peruzzi, Vasari, Ammannati, Daniele da Volterra, Bramante, Bernini.
Domenica 16 dicembre: Dott.ssa Nicoletta BERNACCHIO
Il tesoro dei Doria-Pamphilj: il Palazzo e le collezioni artistiche.
L’edificio è uno dei più grandi palazzi romani. Residenza dei Cardinali Diaconi di S. Maria in via Lata, nel 1601,
col cardinale Aldobrandini, inizia il suo lungo processo di crescita fatto di acquisti ed ampliamenti. Nel 1671 la proprietà,
attraverso successive eredità e doti matrimoniali, diviene Doria Pamphilj. Anche le collezioni d’arte seguono la stessa vicenda
con l’unione dei vari fondi Della Rovere, Aldobrandini, Pamphilj e Doria e con gli acquisti dell’Ottocento. Il risultato è la
Galleria Doria-Pamphilj, un tesoro formato da centinaia di quadri, arazzi, statue, marmi, mobili; tutte opere di eccezionale
livello. Un tesoro che pochi altri musei o famiglie al mondo possono vantare.
DIARIO DEL 2013
Domenica 13 gennaio: Arch. Pierluigi LOTTI
“Le genti d’Italia son tutte una sola”. Il Museo della Repubblica Romana.
Benché effimera (1848-49) la Repubblica Romana rappresenta una delle più alte pagine del Risorgimento: per il
coinvolgimento dei tanti patrioti venuti da ogni parte d’Italia, per il sacrificio di un epico assedio, per il valore del suo atto
finale: la proclamazione in Campidoglio, il 3 luglio 1849, della prima Costituzione Repubblicana italiana. Aperto nel 1949
all’interno di Porta San Pancrazio, il Museo ha avuto una radicale e modernissima sistemazione nella ricorrenza del 150°
anniversario dell’Unità d’Italia.
Domenica 27 gennaio: Dottoressa Anna SGOBBI.
Il sogno romantico del marchese Massimo. Villa Massimo Giustiniani
Tra il 1817 ed il 1829 il marchese Carlo Massimo fece affrescare dal gruppo dei “Nazareni” il Casino della villa che
aveva acquistata dai Giustiniani. Curiosamente il tema iconologico voluto dal marchese non è quello tradizionale delle ville
romane, influenzato dalla mitologia o dalla storia classica, ma è ispirato a Dante,all’ Ariosto, al Tasso. La villa Massimo
Giustiniani scomparve nel 1871, con la lottizzazione dell’Esquilino; nel reticolo delle nuove strade, circondato dagli edifici
umbertini, rimase però il Casino con i sogni romantici del marchese.
Domenica 3 febbraio: Arch. Pierluigi LOTTI.
Le Corbusier va al MAXXI. Mostra L’Italia di Le Corbusier
Il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, aperto recentemente, è il primo museo pubblico nazionale dedicato alla
creatività contemporanea. Molte le polemiche suscitate, dalle scelte progettuali iniziali alla controversa gestione attuale. Al di là
delle critiche più o meno motivate rimane un’esperienza da vivere: per la struttura architettonica, progettata da Zaha Hadid,
per le collezioni di arte e architettura custodite, per gli eventi ospitati, come questa mostra dedicata a un maestro dell’architettura
moderna.
Venerdì 15 febbraio: Dott. Andrea COLETTA
Prestigio, memoria e restauro di un sepolcro. Il Sepolcro degli Scipioni.
Gli Scipioni rivestirono le più alte cariche politiche e militari di Roma: il capostipite e console Scipione Barbato; il
vincitore di Annibale, Scipione l’Africano; il distruttore di Cartagine, Scipione Emiliano; Cornelia, figlia dell’Africano e
madre dei Gracchi, famosi tribuni della plebe. Il carattere monumentale che diedero al loro sepolcro ne fece, più che una teca delle
loro memorie funebri, un’esaltazione del prestigio della famiglia. Interratosi e dimenticato nei secoli, nel 1780 venne casualmente
riscoperto nello scavo di una cantina e divenne allora meta per i viaggiatori del Grand Tour. Ai primi del ‘900 fu acquisito
dal Comune di Roma. Chiuso dal 1992, riaperto dopo i lunghi lavori di recupero, può ora rinnovare la memoria ed i fasti degli
Scipioni.
Domenica 3 marzo: Dott.ssa Stefania FOGAGNOLO.
L’altro “Arco di Costantino”. L’arco di Malborghetto.
1700 anni orsono, un imperatore romano veniva sconfitto da un suo generale. Sembrerebbe la storia di un “golpe
militare”, frequente nel tardo impero romano; l’imperatore però era Massenzio, il generale Costantino. La vicenda era iniziata
il 27 ottobre presso la Flaminia, ove era l’accampamento di Costantino e ove il futuro imperatore avrebbe sognato il suo destino.
Il giorno dopo, 28 ottobre 312, finiva l’impero di Massenzio ed iniziava un nuovo “impero universale” per Roma. L’arco
onorario posto in memoria divenne poi chiesa, fortezza, casale e, attualmente, un antiquarium pertinente alla via Flaminia.
Domenica 17 marzo: Prof. Riccardo M. DE PAOLI.
La Roma degli Imperatori: il “dopo Costantino”. Il Mausoleo di Santa Costanza.
Alla massima espansione corrisponde anche la massima complessità dell’Impero di Roma: un territorio che va dal
mare del nord ai deserti africani, dall’oceano atlantico al Caucaso; un potere suddiviso tra due Cesari e due Augusti; una
civiltà multiculturale che affianca tradizioni locali e mode orientali. Nella stessa famiglia imperiale coesistono imperatori come
Costanzo (un sovrano orientale che venne a Roma solo dopo 20 anni di regno) e suo cognato Giuliano l’Apostata (un filosofo
pagano che promosse il recupero dei culti tradizionali). Esemplare per l’arte del tardo-antico il mausoleo della famiglia di
Costantino, poi trasformato in battistero e in chiesa, dove coesistono elementi classici ed espressioni di una nuova arte.
Sabato 23 marzo: Arch. Pierluigi LOTTI.
Il castello della Principessa. Villa Giovanelli Fogaccia.
Chi percorra la via di Boccea noterà, nell’anonimo panorama della periferia romana, una collinetta con una specie di
castello sulla sommità. Varcato il cancello, come in una fiaba, ci si troverà in un parco con al centro un edificio. Si tratta di una
villa costruita da Marcello Piacentini agli inizi del secolo scorso per i Conti Fogaccia ed ancora abitata dall’erede e custode delle
memorie familiari, la principessa Ginevra Giovanelli Fogaccia.
Domenica 7 aprile: Dott.ssa Nicoletta BERNACCHIO
Severa, aspra e rude. Roma turrita.
« Non è facile immaginarsi Roma città turrita … eppure nel lontano medioevo anche Roma eresse le sue poderose ed
altissime torri, mezzi formidabili di difesa e di offesa, che gettavano una sfida tacita e severa innalzandosi maestose verso il
cielo, con i loro coronamenti di merli quadrati, o tagliati a coda di rondine. Ed esse furono così numerose, specialmente tra l’XI
e il XII secolo, che Gregorovius … scrive che se ne numerassero fino a novecento, comprese quelle delle vecchie porte della città.
Severa, aspra e rude doveva presentarsi la città medioevale. » (Emma Amadei, Roma Turrita). Il primo itinerario del ciclo su
Roma turrita è stato dedicato alla Torre dei Conti, alla Torre del Grillo e alla Torre delle Milizie.
Martedì 16 aprile: Prof.ssa Jolanda NIGRO COVRE.
Malattie, medici, malati e farmaci nella Storia dell’arte.
Nell’ambito della Settimana della Cultura, presso l’Accademia Lancisiana in Borgo Santo Spirito, è stato presentato
a cura della Professoressa Jolanda Nigro Covre il libro del nostro Conferenziere Prof. Giovanni Ceccarelli Medici, malati,
malattie e farmaci nella Storia dell’arte, una preziosa indagine storica e scientifica del perenne rapporto tra medicina ed
Sabato 27 aprile: Prof. Giovanni CECCARELLI
Come si legge un monumento barocco. Bernini e la Transverberazione di Santa Teresa di Avila.
La cappella Cornaro nella chiesa di S. Maria della Vittoria è un monumento emblematico dell’estetica barocca, civiltà
dell’immagine (architettura, pittura, scultura, teatro …): il mondo intero è spettacolo. L’arte diviene strumento di propaganda e
di persuasione e la Santa Teresa del Bernini, sintesi di materia e di spirito, di azione e pensiero, una delle massime espressioni.
Sabato 11 maggio: Dottoressa Anna Paola ANZIDEI.
Il segno dell’uomo nell’ambiente naturale. Il Deposito Pleistocenico della Polledrara.
Il territorio a nord-ovest di Roma, tra la via di Boccea e la pianura litoranea, comprende uno dei più importanti
complessi archeologici dell’Italia centrale, con un vastissimo arco di tempo che va dal Pleistocene al medioevo. Il parco presenta
un itinerario che integra gli aspetti archeologici con quelli geologici e dell’ambiente naturale ed offre al visitatore un quadro
complessivo della storia del territorio e del suo popolamento. In tale ambito si inserisce la musealizzazione del deposito
pleistocenico della Polledrara di Cecanibbio, la cui scoperta nel 1984 ha suscitato un interesse divenuto sempre più ampio con il
procedere dell’acquisizione dei dati archeologici.
Sabato 18 maggio: Arch. Pierluigi LOTTI
Immagine di una terra lontana. L’Istituto Giapponese di Cultura.
L’Istituto Giapponese è stato il primo istituto di cultura voluto dal governo giapponese per diffondere all’estero il proprio
patrimonio culturale. Un progetto che si concretizza sin dalla sede. L’edificio è l’espressione moderna di una classica architettura
giapponese: strutture che richiamano l’uso del legno in una tipica costruzione giapponese, tetto sporgente, finestre a grate,
scalinata d’ingresso. Anche gli interni utilizzano materiali e tecniche provenienti dalla tradizione: superfici di legno, rivestimenti
parietali di stoffa, porte scorrevoli di carta giapponese. Attorno all’edificio gli elementi tipici del giardino giapponese: il laghetto,
la cascata, le rocce, le piccole isole, il ponticello e la lampada di pietra; ugualmente caratteristiche le piante: il ciliegio, il glicine,
gli iris e i pini nani.
Domenica 19 maggio Prof.ssa Laura GIGLI
La finestra pontificia su Piazza Navona. L’appartamento di Innocenzo X a Palazzo Pamphilj.
Nel 1644 Giovanni Battista Pamphilj, eletto Papa, inizia la ristrutturazione del palazzo di famiglia a Piazza
Navona. Molti gli artisti coinvolti (Girolamo Rainaldi, Francesco Borromini, Pietro da Cortona) per quello che divenne uno
dei più bei palazzi romani. I prestigiosi saloni di rappresentanza oggi costituiscono la splendida sede dell’Ambasciata del
Brasile. L’ala del palazzo più intrigante rimane però l’appartamento privato del Papa. Contiguo alle sale di rappresentanza,
analogo per architettura e programma decorativo, è attualmente separato e destinato ad abitazione privata; un restauro ha
consentito il recupero di affreschi inediti.
Domenica 26 maggio: Signor Salvatore IANNI.
« La rosa è il profumo degli dei / la gioia degli uomini / orna le grazie dell’amore che sboccia / è il
fiore prediletto di Venere » (Anacreonte, Ode 51). Il Roseto Comunale.
Il Roseto Comunale di Roma è unico al mondo per la sua spettacolare posizione: sulle pendici dell’Aventino e con una
magnifica vista sulla città antica e moderna. Sin dall’antichità era qui un tempio dedicato alla dea Flora e in primavera vi si
svolgevano i “floralia”. Il Roseto era in precedenza sul Colle Oppio e qui si svolse nel 1933 la prima edizione del Concorso
Internazionale Premio Roma, uno dei più antichi nel suo genere. Con gli eventi della seconda guerra mondiale il Roseto andò
distrutto e si interruppe la manifestazione. Solo nel 1950 venne allestito l’attuale parco e riprese il Concorso Internazionale.
Sabato 8 giugno: Dott.ssa Giorgia POLLIO
Il Palatino nel Medioevo: San Sebastiano al Palatino.
Pochi luoghi della città sono legati a Roma come il Palatino. Una vicenda che inizia già dalla mitica fondazione del 745
a. C. In età repubblica è residenza del patriziato, quindi diviene sede degli imperatori. Il legame non conosce interruzione nel
Medioevo: vi risiedono i rappresentanti dell’Impero d’Oriente, sorgono oratori e cenobi, i Frangipane lo trasformano in fortezza.
È questa probabilmente la fase più interessante e meno conosciuta della vicenda.
Sabato 15 giugno: Dott.ssa Stefania FOGAGNOLO.
Mito, abuso e riuso nella Valle della Caffarella. Il parco dell’Appia Antica.
La valle della Caffarella è uno specchio delle vicende, non sempre positive, della città. Sin dalle origini la valle fu
teatro di miti e leggende. È attraversata dal fiume Almone, “fiume sacro legato alle origini mitiche di Roma”, ed ancora
oggi è ricca di sorgenti. Il territorio presenta anche i tanti segni che nel tempo hanno lasciato i suoi abitatori: gli insediamenti
dell’epoca classica, il riutilizzo medievale dei ruderi, l’abusivismo dell’età moderna, l’azione di salvaguardia compiuta dal Parco
dell’Appia Antica.
Domenica 23 giugno: Prof. Riccardo Massimiliano DE PAOLI.
La Roma degli Imperatori: un lungo tramonto. Il Museo Nazionale dell’Alto Medioevo.
La fine dell’Impero Romano fu un fenomeno graduale, in città quasi inavvertito. Nel mondo il mito dell’Impero rimane
anche nei secoli bui. Roma tardo-antica mantiene una sua vitalità ed è un centro di produzione artistica non secondario. I
secoli di trasformazione del mondo antico e di definizione dell’età postclassica vengono documentati da materiali di grandissimo
interesse e valore artistico esposti nel Museo dell’Eur.
Domenica 6 ottobre: Arch. Pierluigi LOTTI.
Roma sparita: una città sul fiume. Il Tevere e Roma.
Barca “trajettizia”, Torre dell’Annona, Mola dei Fiorentini, Fonte dell’Acqua Lancisiana, “Loco de giustizia” a
Ponte S. Angelo, Porto Leonino, “Bagni” e “Pescaria”. Il rapporto col fiume risale alle stesse origini della città. Un dialogo
interrotto dalla costruzione dei Muraglioni e testimoniato da tanti toponimi anch’essi scomparsi.
Domenica 13 ottobre: Dott.ssa Stefania FOGAGNOLO.
Le strade di Roma: la Via Latina ed il Parco di Tor Fiscale.
Oggi interrotta e quasi cancellata dalla crescita edilizia della città, la Via Latina ha avuto un’importanza ed una fama
quasi pari alla via Appia, per la rilevanza dei resti archeologici e come percorso alternativo verso il sud. Nodo importante, fino
all’età moderna, l’area di Tor Fiscale e del cosiddetto “Campo Barbarico” oggetto di questo sopralluogo.
Domenica 27 ottobre: Dott.ssa Giorgia POLLIO.
« Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, / non la tua conversion, ma quella dote / che da te prese il
primo ricco patre! » (Dante Alighieri, Inferno). Il complesso dei Santi Quattro Coronati.
Varcare la soglia dei Ss. Quattro Coronati è una immersione nel cuore del medioevo: il complesso eretto nel IV secolo,
ampliato nel VII e nel IX, incendiato nel 1084 e ricostruito nel 1111 è quasi un palinsesto della Roma medievale; ma è
soprattutto la decorazione pittorica che ci riporta alle origini stesse del medioevo, con la rappresentazione della conversione di
Costantino e della sua sottomissione a papa Silvestro.
Domenica 10 novembre: Sig. Salvatore IANNI.
« Ombra vasta, al di sù, porgeano il cedro, / Il pin, l’abete, e la ramosa palma » (John Milton, Il
Paradiso perduto). Il giardino del Cimitero Acattolico.
Il “Cimitero degli Inglesi”, ovvero il Cimitero Acattolico, accoglie i sepolcri di quasi 4000 persone di ogni nazionalità
(inglesi, tedeschi, americani, scandinavi, russi, greci, persino cinesi) accomunati da un amore per la Città Eterna che hanno
voluto testimoniare anche nella sepoltura. Non è solo l’ombra della Piramide di Caio Cestio che protegge le loro tombe, ma
anche pini, cipressi, mirti, allori, rose selvatiche, fiammeggianti camelie. Il tema botanico e quello della poetica del giardino sarà
l’insolito filo conduttore della visita odierna.
Sabato 16 novembre: Prof. Giovanni CECCARELLI.
Itinerario in un tempo lontano. Il Celio nel medioevo
In questa Roma nevrotica e stressante percorrere il Celio è un’immersione nel passato: poco frequentato, ampi spazi
aperti, un verde che ricorda più la campagna che un parco cittadino, vestigia romane con i segni del tempo, qualche edificio di
età lontane. È una suggestione del tutto particolare, non molto diversa da quella provata dal pellegrino medievale. L’itinerario
ha come tappe S. Maria in Domnica, S. Tommaso in formis, S. Giovanni de Matha del quale ricorre l’ottavo centenario della
Domenica 24 novembre: Dott.ssa Nicoletta BERNACCHIO.
Roma turrita. Le fortificazioni trasteverine.
« Moltissime erano le torri, per la massima parte distrutte, che si ergevano al di là del Tevere: memorie di grandi illustri
famiglie … merita speciale menzione tra tutte le torri del Trastevere quella degli Anguillara … la storica famiglia, oltre ad essere
tra le più potenti di Roma, fu anche delle più turbolente… la torre allo sbocco del ponte Quattro Capi passò poi ai Caetani, i
quali avevano palazzi fortificati nell’Isola tiberina » (Emma Amadei, Roma Turrita).
Venerdì 29 novembre: Arch. Pierluigi LOTTI
Il conte Primoli, parigino a Roma, romano a Parigi. Palazzo Primoli.
Il conte Giuseppe Napoleone Primoli è stato un tipico “Napoleonide”. Era infatti figlio del conte Pietro e di Carlotta
Bonaparte, nipote di Napoleone I. Una vita trascorsa tra la Parigi del Secondo Impero e la Roma Umbertina durante la quale
entrò in contatto con i maggiori artisti e personaggi dell’epoca. Fu testimone del suo tempo sia come scrittore che come virtuoso
della fotografia lasciando un vivace documento di momenti e figure della Roma mondana e popolare di fine ‘800. Nel 1870 si
ritirò nel suo palazzo di Tordinona con la sua biblioteca di 30000 volumi, i suoi cimeli, le sue memorie. “Gegè” Primoli, «
Parisien à Rome et Romain à Paris ».
Domenica 8 dicembre: Prof.ssa Laura GIGLI.
Belli, un monumento a Roma; Roma, un monumento al Belli. Il monumento a Giuseppe Gioacchino
L’opera poetica di Giuseppe Gioachino Belli è stata oggetto di numerosi studi ed è stata giustamente definita un
“monumento a Roma”. Assai più stimolante, in questo “anno belliano”, ovvero il centocinquantenario della morte del poeta,
rovesciare la prospettiva ed esaminare quale è stato il Monumento di Roma al Belli. A cura della direttrice del restauro sono
state esaminate le vicende storiche, i problemi di restauro e di conservazione del monumento.
Domenica 15 dicembre: Dott. Andrea COLETTA.
La celebrazione di un impero. L’Ara Pacis
“Ricondussi la pace sul mare liberandolo dai pirati … Allargai i confini di tutte le province del popolo romano …
Quando tornai a Roma … dopo i successi riportati … il Senato decretò che si dovesse consacrare un’ara alla Pace augustea nel
Campo Marzio … per decreto del Senato mi fu conferito il titolo di Augusto… quando scrissi queste memorie avevo settantasei
anni”. L’Ara Pacis, oltre che edificio celebrativo, può anche essere vista come un bilancio esistenziale.