L’Alma Roma è stata fondata nel 1922 da Ruggero Caimmi, “Guida autorizzata in Castel Sant’Angelo”, che radunò accanto a sé un gruppo di appassionati di Roma, indirizzandoli verso la “cultura storica ed artistica” della città, con aperture su temi di carattere letterario o filosofico.
L’attività dell’Associazione consisteva nella visita a siti archeologici, monumenti, musei e gallerie; ma anche nella commemorazione di eventi storici e di personaggi legati all’Urbe.
Dopo qualche anno l’Alma Roma fu guidata dallo storico Umberto Vichi, conferenziere e Presidente per circa un ventennio. Come protagonista e testimone di quei primi avvenimenti, ne lasciò memoria sul periodico “Alma Roma” in occasione del 50° di attività sociale, ove ricordava la presenza dell’Associazione nel comitato romano per le onoranze nazionali a Giovanni Pascoli negli anni 1924-25.
Tra i conferenzieri di quel tempo segnalava: Leo Montecchi, discendente del tribuno romano del 1849, Direttore generale della Marina mercantile e studioso della Campagna Romana; Francesco Aquilanti, romanziere e docente di letteratura italiana nell’Università svizzera; Umberto Leoni, professore al Liceo Tasso, poeta e romanista insigne; Paola Maria Arcari, Ordinaria di storia delle dottrine politiche, preside della Facoltà di giuri- sprudenza a Cagliari; Pietro Boncompagni, conferenziere dall’oratoria impetuosa; il grande dantista Luigi Pietrobono; Luigi Du Jardin, funzionario del Ministero dei Lavori Pubblici, studioso di topografia romana, autore di articoli per la rivista “Roma” e di alcune voci per l’Enciclopedia Italiana.
L’Alma Roma nel primo periodo della sua attività ebbe pochi soci, poiché si era stabilito di non superare il numero di cinquanta iscritti.
Con la guerra Vichi, e molti altri soci, dovettero lasciare la città e l’Associazione fu affidata alla direzione di Dante Bedoni, funzionario della Banca d’Italia, bibliofilo e cultore della romanità classica.
Nel dopoguerra venne presieduta dal cav. Pico Belardinelli assumendo, per evitare qualunque implicazione di natura politica, la più anonima denominazione di “Ricreativa”!
Al suo rientro a Roma Umberto Vichi assunse di nuovo la presidenza che mantenne fino al 1959, allorché divenne presidente onorario. In quell’occasione confluì nell’associazione la “Terenzio Varrone” e venne ripresa la primitiva e gloriosa denominazione “Alma Roma”. Fu allora nominato Presidente il Professor Luigi Lotti. Fu grazie alla sua intelligenza, costanza e senso di sacrificio, anche in sopravvenute difficoltà di salute, che l’Alma Roma poté raggiungere quel prestigio culturale tuttora riconosciuto. Specchio di questa accresciuta autorevolezza la rivista Alma Roma – Bollettino d’Informazioni, ideata nel 1960 dal Consigliere Giuseppe Scarfone, che ne fu appassionato Direttore fino al 1993, quando l’impegnativo onere fu assunto dall’architetto Pierluigi Lotti che tuttora lo sostiene. Al periodico vennero affiancate nel tempo, su progetto di Luigi Lotti, le altre collane editoriali: Quaderni dell’Alma Roma, Monografie Romane, Cronache e Monumenti Romani.
L’indirizzo culturale di Luigi Lotti impresse alla programmazione carattere più educativo che ricreativo e la orientò alla conoscenza anche dei più reconditi aspetti della città. Si ricordano in proposito alcuni cicli di conferenze di grande successo per la loro organica esposizione: Mura e porte di Roma (Luigi Lotti), I Papi francesi (Carlo Gerlini), Minuscole chiese di Roma (Giorgio Marincola Mauro), Torri e Obelischi (Francesco Dionisi), I mosaici delle chiese di Roma (Umberto Vichi), Le catacombe romane (Sandro Carletti).
Moltissimi studiosi, i più bei nomi della cultura romana, hanno dato il loro contributo all’attività del sodalizio. Basterà ricordare: Raissa Calza, archeologa e specialista di Ostia; Gianfilippo Carettoni, Sovraintendente al Foro ed al Palatino; Antonio Maria Colini, archeologo e Direttore dei Musei monumenti e scavi del Comune di Roma; Pietro Romanelli, Linceo e tra i più insigni archeologi italiani; Giuseppe Marchetti Longhi, accademico noto per gli studi sulla topografia del Campo Marzio; Enrico Josi, il grande archeologo cristiano; Mario Moretti, Soprintendente all’Etruria meridionale; Enrico Santamaria, giornalista, tra i fondatori del Gruppo dei Romanisti; Filippo Magi, docente di Archeologia e Direttore dei Musei Vaticani; Mario Napoli, Soprintendente archeologo della Campania; Lorenzo Quilici, Direttore del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna; Francesco Dionisi, noto per i suoi saggi su Alba Longa; Guglielmo Gatti, famoso per il recupero delle Navi di Nemi e dell’Ara Pacis e per i suoi studi sulla Forma Urbis; Cecilia Pericoli Ridolfini, storico dell’arte e funzionaria alle Antichità e Belle Arti del comune di Roma; Carlo Pietrangeli, direttore dei Musei Capitolini prima e dei Musei Vaticani, Linceo, autore di numerosi studi; Deoclecio Redig de Campos, Direttore dei Musei Vaticani, autore di importanti studi e restauri, tra i maggiori esperti della pittura del Rinascimento; Armando Schiavo, architetto e storico dell’arte; l’archeologa Valnea Scrinari; lo scrittore Luciano Zeppegno. Nel tempo si sono aggiunti altri illustri studiosi: Nello Nobiloni, Giulio Cesare Nerilli, Mario Bosi, Margherita Cecchelli Trinci, Luigi Ceccarelli, Willy Pocino, Renato Lefevre, Fabrizio Maria Apollonj Ghetti, Stelvio Coggiatti, Christoph Luitpold Frommel, Carla Guglielmi di Vulci, Mons. Filippo Caraffa, Margherita Calderara Lerda Olberg. Ed ancora: Antonio Federico Caiola, Aldo Cicinelli, Laura Gigli, Claudio Strinati, Pietro Petraroia, Bernard Andreae, Paola Ciancio Rossetto, Alessandro Viscogliosi, Vitaliano Tiberia, Marina Carta, Carla Benocci, Sabina Maniello, Maria Giulia Barberini, Maria Selene Sconci, Sergio Guarino, Francesca Zagari, Riccardo Massimiliano De Paoli, Roberto Tollo, Maria Cristina De Mariassevich, Alessandra Milella, Adelaide Sicuro. E da ultimo: Giorgia Pollio, Stefania Fogagnolo, Angela Negro, Anna Lo Bianco, Gianfrancesco Solferino, Carla Bresciani, Simona Antellini. L’Alma Roma mantiene tuttora il suo profilo culturale, con visite di studio ai siti meno noti o che i più recenti studi hanno posto sotto nuova luce. Prosegue altresì la tradizione nata nel 1960 di cicli finalizzati ad un organico esame di tematiche culturali. Ricordiamo: Le Mura e le Porte di Roma; Gli obelischi; I Ponti; La Roma dei dodici Cesari; La Roma degli Imperatori (Riccardo Massimiliano De Paoli); I Palazzi di Roma; Le chiese acattoliche di Roma; Roma Sparita (Pierluigi Lotti); Il segno degli Dei nell’antica Roma (Andrea Coletta); Roma Communis Patria – Le chiese nazionali a Roma (Elena Longo); Roma turrita (Nicoletta Bernacchio).
L‘interesse per la nostra eredità culturale, fenomeno oggi in continuo sviluppo, è stato da sempre coltivato e rinvigorito dall’Alma Roma, che ha indirizzato la sua vocazione sempre più sulla crescita della persona alla ricerca delle radici del proprio passato. L’odierna fruizione del patrimonio culturale si configura talora come un fenomeno occasionale e consumistico; l’Alma Roma, al contrario, tiene fede alla sua qualifica di “Associazione Culturale”, ovvero un gruppo di Soci-amici che si ritrovano periodicamente e coltivano la loro curiosità culturale.
Attorno a questa idealità comune nel corso dei decenni si sono raccolti in molti. Romani di nascita o adottivi: romani da una vita o stranieri che, a Roma per lavoro o per turismo, diventano romani per una stagione della loro esistenza. Per alcuni il coinvolgimento aveva radici lontane, negli studi classici; per altri l’interesse per la nostra città era forse meno sedimentato ma altrettanto intenso. A volte Soci per brevi periodi, a volte Soci per decenni. I loro nomi sono tutti riportati annualmente sul Bollettino. L’Associazione, nel suo lungo cammino, ha il merito di avere aggregato questi appassionati, ricordati nello Statuto come “patiti di Roma”, in un progetto comune; questa esperienza, personale e condivisa, ha a sua volta contribuito alla crescita della cultura romana.