Domenica 11 gennaio:
Dott. Andrea COLETTA.
Uno stadio per Roma. Lo Stadio di Domiziano
Lo Stadio di Domiziano, primo esempio di stadio in muratura realizzato a Roma, è divenuto nei secoli la matrice del tessuto urbanistico del Campo Marzio. I suoi resti sono tornati alla luce a più riprese e in diversi punti di piazza Navona, I ritrovamenti più cospicui avvennero negli anni ’30, in occasione dell’apertura di Corso Rinascimento e, per lo straordinario livello conservativo delle strutture murarie, costituiscono uno dei monumenti più rappresentativi della Roma imperiale. I recenti restauri, oltre al recupero della sua fruibilità, sono stati mirati alla creazione di un luogo d’incontro e socializzazione che integri cultura, arte, svago.
Giovedì 22 gennaio:
Dott.ssa Daniela MONTEMAGNO
Talia, Melpomene e Polimnia nella casa del vescovo. La Biblioteca e il Museo Teatrale del Burcardo
La Torre Argentina, che denomina l’attuale toponomastica, non è quella presente nell’omonimo largo ma quella seminascosta nella vicina via del Sudario; qui era l’abitazione di Johannes Burckardt, vescovo originario di Strasburgo, che, con un tipico vezzo umanistico, volle riprendere il nome latino della sua città natale (Argentoratum) per denominare la sua residenza. L’edificio presenta l’aspetto di una casa germanica del tardo Quattrocento e ospita al suo interno un immenso tesoro, di proprietà della SIAE, riguardante la drammaturgia e le discipline del teatro: la Biblioteca (più di 30.000 tra volumi, opuscoli, fondi archivistici, oltre 5000 fotografie) e il Museo Teatrale del Burcardo (una ricchissima raccolta di stampe, di maschere del teatro greco, latino e moderno, di costumi di attori celebri).
Domenica 8 febbraio:
Prof. Riccardo M. DE PAOLI
La Roma dei Papi. Topografia e monumenti del Laterano
Generalmente, pensando alla residenza dei Papi a Roma, si pensa al Vaticano; in realtà, per circa un millennio, fino al trasferimento della sede pontificia ad Avignone, i Papi hanno dimorato in Laterano. Sarebbe stato lo stesso Costantino a donare a papa Milziade una proprietà imperiale, probabilmente la Domus Faustae. Controversa la localizzazione del palazzo, il Patriarchio Lateranense; invariata quella della chiesa cattedrale e del battistero, tuttora titolo e residenza ufficiale del “Vescovo di Roma”. Numerosi nel corso dei secoli, gli ampliamenti e le modifiche del complesso lateranense, nodo essenziale della Roma dei Papi.
Domenica 22 febbraio:
Vivienne VITALE
CINECITTA’SIMOSTRA: “Il cinema non produce arte, crea al massimo cultura” (Mario Monicelli)
Inaugurata nel 1937 da Benito Mussolini con il motto “Il cinema è l’arma più forte”, Cinecittà venne edificata secondo un progetto che comprendeva i teatri di posa, un centro industriale cinematografico (con stabilimenti di sviluppo, stampa e montaggio), la sede dell’Istituto Luce ed il Centro Sperimentale di Cinematografia. Divenuta nel dopoguerra un campo sfollati, conosce il rilancio con i colossal degli anni Cinquanta e la consacrazione negli anni Sessanta con Federico Fellini che la definisce “il mio mondo ideale”. Numerosi i maestri che hanno qui operato (William Wyler, Le Roy, Mankiewicz, Coppola, Visconti, Scorsese, Minghella, Mel Gibson, Salvatores, Verdone) con un bilancio di tremila film prodotti, 90 candidature e 47 premi Oscar. A celebrare il rilievo internazionale e l’eccellenza dei teatri di posa è nato nel 2011 il percorso espositivo CinecittàSiMostra, ora trasformato in mostra permanente.
Domenica 8 marzo:
Dott.ssa Nicoletta BERNACCHIO
Roma Turrita: Case e Torri Medievali di Ponte e Parione
Nella ricerca della Roma medievale, oscurata dal fasto dei secoli successivi, la tipologia delle case-torri, all’epoca largamente diffusa, riveste un ruolo di primo piano. Molte torri vennero demolite già in antico, ovvero inglobate dalla susseguente edilizia. Un percorso ci condurrà ad ammirare alcune delle testimonianze residue: Tor Sanguigna, in laterizio e blocchi di tufo, sotto la quale si usava tener giustizia; la Torre dei Frangipane, nota anche come Torre della Scimmia per un celebre miracolo del passato immortalato da Nathaniel Hawthorne; l’albergo dell’Orso, elegante palazzetto ricordato già dal Quattrocento; la bella Torre dei Millini, recentemente restaurata.
Domenica 22 marzo:
Giorgio SILVESTRELLI
Quando i muri parlano. Museo di Urban Art di Roma
Spesso percorriamo le nostre strade senza “vedere”, al più cercando l’insegna di un negozio o una qualche targa stradale. In realtà i muri parlano: raccontano rabbia politica, passione sportiva, infelicità amorosa, ironia esistenziale. Racconti che a volte diventano espressione artistica e fanno della città un museo. Il MURo, Museo di Urban Art di Roma, è un articolato percorso tra i murales che parla dei suoi autori, racconta gli aneddoti avvenuti e le relazioni con il quartiere, illustra le tecniche artistiche, in una parola documenta il complesso fenomeno artistico della Street Art, specchio della memoria e dell’identità di un territorio.
Domenica 12 aprile:
Dott.ssa Giorgia POLLIO
Una singolar contesa. Pietro Cavallini in S. Maria in Aracoeli
Una lunga contesa ha opposto, nelle pagine della critica, due artisti per la definizione del primato di una scuola e per la conquista della modernità. I protagonisti sono Giotto e Cavallini, il primato è tra scuola romana e scuola fiorentina, la conquista è nel superamento dell’estetica bizantina. La recente scoperta, in una modesta cappella, di alcuni brani di un affresco di splendida fattura della fine del Duecento ha arricchito la questione di un nuovo capitolo. Secondo Tommaso Strinati, autore del ritrovamento, si tratterebbe del frammento di una “Dormitio Virginis”; le fonti ricordano che Pietro Cavallini lavorò sul transetto e su alcune cappelle della chiesa dell’Ara Coeli.
Venerdì 17 aprile:
Prof.ssa Laura GIGLI
Palazzo Baldassini e il tesoro dell’avvocato
Quando, ai primi del 1500, l’avvocato Melchiorre Baldassini costruì il suo palazzo su via delle Coppelle si avvalse dei migliori artisti del tempo: Antonio da Sangallo, Perin del Vaga, Polidoro da Caravaggio e Giovanni da Udine. Manifestazione di possibilità economiche, esibizione di un ambiente sociale, esposizione di un universo figurativo e di una sfera di ideali. La chiave con la quale accedere ai tesori celati in questo forziere è stata smarrita dai lontani eredi del giurista. Una chiave ritrovata grazie al restauro diretto dalla Prof. Gigli sugli affreschi del piano nobile del palazzo, dal 1955 divenuto sede dell’Istituto Luigi Sturzo, e che sarà svelata giocando fra rigore del disegno e immaginazione creativa.
Domenica 26 aprile:
Dott. Andrea COLETTA
La Natatio delle Terme di Diocleziano
“L’acqua è la forza che ti tempra, nell’acqua ti ritrovi e ti rinnovi”; i versi di Eugenio Montale si possono considerare una perfetta premessa alla visita odierna. Le Terme di Diocleziano vennero costruite relativamente in pochi anni (298-306 d.C.) ma pochi altri monumenti riescono a dare una simile idea della grandezza di Roma: un edificio di 13 ettari di superficie; un impianto termale completo con frigidarium, tepidarium e calidarium; fruibile da 3000 persone; una struttura integrata da palestre, biblioteche, opere d’arte ed una piscina di oltre 3500 metri quadrati. Il recente restauro ha restituito alla piena fruizione la monumentale natatio recuperando un organico percorso di visita delle strutture termali.
Sabato 9 maggio:
Dott. Giorgio SILVESTRELLI
Pigneto, il romanzo una Roma “altra”
Quando nell’800 la famiglia Caballini impiantò una pineta nei propri terreni fuori Porta Maggiore non immaginava che quel brano di campagna romana sarebbe divenuto un secolo dopo una delle zone più animate della città. Nato come quartiere operaio nel 1886, allorché venne creato il primo deposito per omnibus e tram a cavallo, subisce, come tutta la zona circostante, i drammi della guerra. Nel dopoguerra diventa il quartiere di Pasolini che vi gira il film Accattone; poi, grazie alla vicinanza con l’Università si trasforma in un quartiere di studenti, un misto di romanità e di etnie, un palcoscenico di arte alternativa. “Da più di vent’anni sto al Pigneto e l’ho visto trasformarsi. Venni ad abitare qui e le persone che conoscevo mi guardavano come una poverina. Ora ci vivono artisti, moltissimi gay e migranti. I prezzi degli appartamenti sono raddoppiati e col tempo è diventato un quartiere di ritrovo notturno.” (Vladimir Luxuria).
DOMENICA 24 maggio:
Sig. Salvatore IANNI
Il giardino del Roseto Comunale
“Se Zeus volesse donare un regno ai fiori, la rosa regnerebbe su tutti”. I versi di Saffo sono un perfetto invito alla visita odierna. Un appuntamento imperdibile della primavera romana è l’apertura del Roseto Comunale, unico al mondo per la sua spettacolare posizione: sulle pendici dell’Aventino e con una magnifica vista sulla città antica e moderna. Qui, dove nell’antichità in primavera vi si svolgevano i “floralia”, dal 1950 si svolge il Concorso Internazionale Premio Roma, il secondo per fondazione nel suo genere; qui si possono ammirare gli esemplari più belli di questo fiore, i vincitori di ieri ed i concorrenti di oggi.
Sabato 30 maggio:
Prof. Giovanni CECCARELLI
Il tempo di Dio e il tempo dell’uomo nel Medioevo. L’Aula Gotica come specchio della vita
La cosiddetta “Aula Gotica”, annessa al convento dei SS. Quattro Coronati, ha una storia di 750 anni ma è anche una recente scoperta. La misura del tempo nel Medioevo è una tecnica con un fondamento scientifico ma con risvolti che interessano l’arte, la politica, la filosofia, la religione. La rappresentazione delle costellazioni e dello zodiaco celeste ci rimandano ad una dimensione trascendente; quella dei mesi e delle stagioni dei lavori agricoli ci riportano all’esistenza quotidiana. Il tempo di Dio e il tempo dell’uomo si incontrano e suscitano una meditazione sul significato della vita.
Sabato 6 giugno:
Arch. Pierluigi LOTTI
L’inizio della Sapienza è il timor di Dio. La Città Universitaria di Roma
La Sapienza – Università di Roma, fondata da Bonifacio VIII nel 1303, conta oggi 130.000 iscritti, il che ne fa una delle più antiche e più grandi università d’Europa. Nel corso dei secoli ha avuto diverse ubicazioni: dallo storico Palazzo della Sapienza, all’ingresso del quale campeggiava il motto “Initium sapientiae timor Domini”, all’attuale Città Universitaria, oggi riconosciuta come uno dei capisaldi dell’architettura del Novecento.
Domenica 21 giugno:
Prof. Riccardo M. DE PAOLI
La Roma dei Papi: Il Titulus Byzanti e la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo
Dopo il IV secolo, uscito il Cristianesimo dalla clandestinità, la chiesa di Roma definisce la sua prima organizzazione liturgica e sociale: basiliche, titoli, collegi, diaconie. Il titulus, ovvero la tabella con il nome del proprietario, posta sulla porta di un edificio romano, passa ad indicare la comunità cristiana che vi si raccoglieva. Esempio emblematico è un nucleo di abitazioni posto lungo il Clivo di Scauro, proprietà del senatore Byzas (Titulus Byzanti), punto di raccolta di una comunità cristiana ed origine della basilica dei Ss. Giovanni e Paolo.
Domenica 11 ottobre:
Dott.ssa Nicoletta BERNACCHIO
Roma turrita. La torre dei Boccamazzi, la torre dei Margani, Tor de’ Specchi, la Casa dei Vallati
« Nell’età di mezzo le torri in Roma, oltre che propugnacoli e fortezze, erano indizio di nobiltà: solamente ai nobili era riservato il privilegio di poterle innalzare, a ornamento e difesa delle proprie abitazioni » (Emma Amadei). Molte di quelle famiglie sono estinte; l’itinerario, attraverso il rione Sant’Angelo, svelerà alcuni degli angoli più suggestivi e meno conosciuti della Roma medievale alla ricerca dei Boccamazzi, dei Margani, dei Vallati…
Mercoledì 21 ottobre:
Prof.sse Liliana BARROERO e Irene FOSI
Tre cardinali e un monumento. Viaggio nella Roma del Seicento tra devozione e arte
Nella Roma di Urbano VIII la marchesa Rondinini vuole rendere omaggio a tre illustri esponenti della curia magnificando al tempo stesso il proprio casato: all’interno del grandioso Monastero dell’Immacolata Concezione (vedi Bollettino Alma Roma XXXIV-1993) sarà scolpito da un allievo dell’Algardi un monumento funebre ai tre cardinali di famiglia. Per una serie di vicissitudini il monumento non venne realizzato ed il Monastero distrutto. A distanza di secoli, come in un romanzo, un blocco di marmo, raffigurante tre cardinali e destinato ad essere fatto a pezzi, riporta in luce una storia di orgoglio, devozione ed arte. La singolare vicenda è narrata nel volume “Tre cardinali e un monumento” presentato presso l’Università di Roma Tre.
Domenica 25 ottobre:
Adele RINALDI
Il racconto di un colle: il Museo del Palatino
Il Palatino viene prevalentemente associato alla residenza degli imperatori; il nome stesso del colle, Palatium, col tempo è passato a ogni dimora di tipo monumentale. In realtà, ancor prima degli splendori imperiali, il colle è il luogo della Città Romulea, il primo stanziamento latino sulla riva del Tevere, la dimora prediletta dal patriziato repubblicano. Nei secoli, allorché la residenza imperiale abbandona Roma, tra i ruderi si insediano le comunità religiose, quindi le ville rinascimentali. Alla fine dell’800 iniziano le indagini archeologiche e la riscoperta di storie e leggende del colle: l’appassionante vicenda raccontata dal Museo del Palatino.
Giovedì 5 novembre:
Prof. Giovanni CECCARELLI
Un medico e l’arte. Medici, malati e malattie nella storia dell’arte
“In un mio vecchio libro di Patologia Medica era scritto che alcuni aspetti della Medicina hanno caratteri artistici. Forse questo oggi è meno vero di un tempo, dal momento che la Medicina oggi fa di tutto per essere considerata una Scienza. … Osservare un quadro, a volte, mostra a un medico una malattia, alla quale magari il pittore, dipingendo l’opera, non ha proprio pensato; e fa nascere in lui — nel medico — una serie di ricordi, osservazioni, esperienze non del tutto inappropriati. Ho raccolto alcuni dipinti e alcune malattie ad essi collegati. Ho unito due delle passioni della mia vita: la storia della Medicina e l’osservazione della pittura.”
Venerdì 13 novembre:
Arch. Pierluigi LOTTI
Cristina di Svezia, l’Arcadia e il Bosco Parrasio
«Nell’Accademia dell’Arcadia mito e storia, artificio e natura trovano il loro ambiente ideale nel Bosco Parrasio. I Boschi Parrasi, piccoli giardini conchiusi ispirati, tanto all’ideale geometrico, quanto a quello romantico, ricordano i giardini ordinati, pettinatissimi, medievali, descritti dal Decamerone e destinati ad accogliere spettacolini, dialoghi, danze, conversazioni. Il Bosco Parrasio romano, alle falde del Gianicolo, proprietà della Principessa di San Faustino, è la ricostruzione di un teatrino greco-romano, per cento o duecento posti nel quadro di verdura.» (Anton Giulio Bragaglia).
Domenica 29 novembre:
Dott.ssa Giorgia POLLIO
Le memorie di San Lorenzo. Basilica di San Lorenzo fuori le mura
Roma conta oltre 30 chiese dedicate a San Lorenzo. La prima sorse nel IV secolo “fuori le mura”, presso la tomba del martire, a cura dell’imperatore Costantino. Dopo di allora si susseguono abbandoni, costruzioni, crolli, restauri, distruzioni, ricostruzioni. Ogni secolo lascia le sue tracce: le opere d’arte, l’incoronazione di un Imperatore, le memorie della guerra. Ogni epoca lascia le sue tombe: il martire Lorenzo, il Beato Pio IX, altri quattro papi, uno statista: Alcide De Gasperi.
Domenica 13 dicembre:
Prof. Riccardo M. DE PAOLI
La Roma dei Papi: La diaconia di San Teodoro al Palatino
Nel Cristianesimo primitivo il diacono assolveva ad un servizio amministrativo e assistenziale. Formatasi la struttura gerarchica, il diacono era inferiore solo ai presbiteri e al vescovo che lo aveva ordinato; svolgeva funzioni di assistenza a quest’ultimo: distribuzione dell’eucarestia, lettura dei testi sacri, predicazione. Sette erano le diaconie romane originarie. San Teodoro, eretta intorno al 678 ai piedi del Palatino, benché più volte restaurata, mantenne sempre l’originaria impronta: un’interessante struttura circolare, con una notevole cupola del 1454, e splendidi mosaici del VI secolo.
Domenica 20 dicembre:
Dott. Franco PALMIERI, Direttore del Museo.
La Memoria giocosa. Museo Storico del Giocattolo
Secondo George Bernard Shaw “L’uomo non smette di giocare perché invecchia, invecchia perché smette di giocare”. Molteplici le interpretazioni del gioco: finzione che asseconda l’innato gusto di imitazione dell’uomo, competizione che esprime l’aspirazione a dominare o a concorrere, allenamento all’autocontrollo, connaturata esigenza di creare o appagare un bisogno di distensione. Il gioco è preparazione alle attività della vita, completamento della personalità, innocua liberazione di istinti nocivi.
Si potrebbero accettare tutte le spiegazioni, e tutte sarebbero parziali: l’importante, direbbe Shaw, è avere un giocattolo.